A eccezione di tutte le altre

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Ma quanto scrive bene Christopher Hitchens.

Su Vanity Fair ha scritto un racconto di tutte le rivoluzioni che l’ultimo quarto del XX secolo ha visto – di molte di queste è stato spettatore –, spiegando anche perché le rivoluzioni nei Paesi arabi di queste ultime settimane non rassomigliano a nessuna di queste, né alle migliori – le più riuscite – né alle peggiori, quelle abortite.

Per farvi venire voglia di andare a leggere tutto l’articolo ho tradotto questa piccola parte:

Forse, il singolo evento più emozionante della storia sudafricana fu il momento – esteticamente perfetto – nel febbraio del 1985, quando i carcerieri di Nelson Mandela andarono da lui e gli dissero che era libero di andare. E lui altezzosamente rifiutò! Sarebbe uscito di prigione quando fosse stato pronto, e quando l’intero Paese fosse stato liberato, non un momento prima. In quell’istante, gli idioti che l’avevano rinchiuso diventarono lentamente consapevoli ch’egli era già il presidente della repubblica a venire.

Oggi in Medio Oriente

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Oggi a diversi angoli del Medio Oriente (e Nord Africa) – la regione del mondo con più dittature e meno diritti – stanno succedendo tante cose, tante manifestazioni: in Tunisia ci sono manifestazioni contro il nuovo/vecchio governo, in Egitto decide di migliaia stanno protestando contro Mubarak, in Libano i manifestanti stanno protestando contro il nuovo governo messo in piedi da Hizballah.

Il Guardian sta facendo una diretta, congiunta, di tutto quello che sta succedendo. È un giorno di grande speranza, ma anche di grande paura sia per quello che può succedere ai manifestanti sia per quello che può venire fuori dalle manifestazioni, specie in Egitto.

Come augurio, posto questa foto che potrebbe diventare l’emblema delle manifestazioni dei giorni scorsi in Tunisia:

Kafka mi fa un …baffetto!

E va bene che il baffetto ora è di D’Alema, e va bene che il Baffone era er sor DžugaÅ¡vili, però quello che c’ha fatto carriera era un altro. Wikipedia dice che a teatro i baffi ce li ha sempre il Cattivo, e la cosa parrebbe tornare (recando ossequiose scuse per l’accaostamento a D’Alema che, al Massimo, è un cattivello…), ma mai avrei potuto immaginare un tale potere metamorfizzante:

Capitò di ritrovarmi in Tunisia, del cui racconto – quando sarà – racconterò.
Capitò di andar a tagliarmi i capelli, perché quando ti ricapita, di tagliarti i capelli in Tunisia?
Capitò di farmi una foto prima del taglio, perché a capelli e barba – come tutte le cose che siano un po’ lunghe – ti ci affezioni sempre un po’…

Prima:

Metamorfosi 1

 

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