Oggi Zoro in versione Nanni Moretti, commentando l’incontro con Gore, dice che in Italia “si passerebbe per comunisti marxisti leninisti” a dire le seguenti cose:
- “la guerra in Iraq è stato un errore”
Marxisti leninisti? Ma se lo dicono tutti. Se non c’è una conversazione, in macelleria, in parlamento, fra quindicenni o settantenni in cui non si dica che la guerra in Iraq non si doveva fare, e che Bush l’ha fatta solo per il petrolio e tutte quelle altre pretestuose argomentazioni ripetute a pappagallo da chiunque senza alcuno spirito critico, senza ragionarci sopra: come se il giudizio sulla guerra in Iraq fosse già passato in cavalleria. Come se per essere persone civili bisognasse essere contrari. C’è una e una sola persona di sinistra – anche moderatissima – che avete mai sentito dire “io sono a favore”?
Il paradosso è che proprio in America, invece, il dibattito è meno piatto: la maggior parte della gente – ora – è sfavorevole, ma c’è un’ampia fetta di americani che rimane favorevole (spesso con motivazioni ancor meno commendevoli di quelle di chi è pregiudizialmente contrario).
- un video contro il Papa lo manderei senza problemi,
Qui c’è qualche dubbio di più, però anche qui: conosco veramente poche persone – anche cattoliche – che non considerino sbagliate (sull’aporia teologica di questo concetto non mi soffermo) molte iniziative del Papa, e che magari ridono alle mille imitazioni che subisce.
- se la politica controlla l’informazione è a rischio la democrazia,
Sì, questa è una cosa scontata. Davvero non immagino un solo uomo politico, anche il meno “marxista leninista” dell’emiciclo che dica l’opposto. Persino Elio Vito direbbe che “la politica non deve controllare l’informazione”. Ovviamente non si parlava del conflitto d’interessi, di cui – cosa che è ormai citata ovunque da qualunque destrorso – Gore ha detto che in America non costituirebbe alcun problema.
- non c’è stato un dibattito tra i vostri candidati?
Ma se persino lo stesso giornalista che moderava il dibattito con Gore gli ha detto che la loro emittente si sarebbe offerta di mandare in onda il dibattito! E se nelle due settimane precedenti alle elezioni la televisione era tutto un lamentarsi (da Vespa a Mentana, a Piroso, a tutti) che non ci fosse stato un dibattito.
Ora, Zoro esagera sempre e dice tutto in tono scherzoso – fra l’altro sottolinea anche lui che sono ovvietà – però mi sembra che fra di noi ci sia ancora qualche reminescenza di quell’infelice Complesso-del-club-esclusivo, quello per cui è bello essere diversi, e sentirsi in minoranza, anzi – come direbbe Moretti – inevitabilmente in minoranza.