Kafka mi fa un …baffetto!

E va bene che il baffetto ora è di D’Alema, e va bene che il Baffone era er sor DžugaÅ¡vili, però quello che c’ha fatto carriera era un altro. Wikipedia dice che a teatro i baffi ce li ha sempre il Cattivo, e la cosa parrebbe tornare (recando ossequiose scuse per l’accaostamento a D’Alema che, al Massimo, è un cattivello…), ma mai avrei potuto immaginare un tale potere metamorfizzante:

Capitò di ritrovarmi in Tunisia, del cui racconto – quando sarà – racconterò.
Capitò di andar a tagliarmi i capelli, perché quando ti ricapita, di tagliarti i capelli in Tunisia?
Capitò di farmi una foto prima del taglio, perché a capelli e barba – come tutte le cose che siano un po’ lunghe – ti ci affezioni sempre un po’…

Prima:

Metamorfosi 1

 

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Hattrick Aftershave

Per un periodo della mia insana esistenza fui assiduo giocatore di Hattrick, dove ebbi soprattutto modo di conoscere moltissime persone che non avrei potuto incontrare in altro modo. Uno proprio così è Davide. Un’estate, nella sua casa al mare, ci imbattemo in un dopobarba con un nome troppo simile per essere trascurato…. questo è quello che ne venne fuori:

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LEGENDA
Divino: corrispondente al venti nei livelli del gioco – il non plus ultra.
Molto alto: con molto basso, basso, e alto, i sottolivelli.
Il giocatore x è stato visto in un bar mentre faceva il cascamorto con una velina: al tempo era la frase che stava a indicare la morte professionale di un calciatore: giocatori licenziati, falliti, etc…
Retrocessione: è un gioco di calcio, Davide era retrocesso quell’anno (non una novità per lui!).
Bannato: essere escluso dal gioco, o dal forum, di cui ero Moderatore.

(le foto si ingrandiscono con un click)

La fiera delle banalità

Under 21: Ogni tanto ritrovo cose che ho scritto da teen-ager, un po’ sono imbarazzanti, un po’ mi piaccion: mi sono inventato questa categoria per poterle – vigliaccamente – pubblicare, con tanto di disclaimer.

Tenendo così accuratamente scostato da sé ogni criterio storico o classificatorio o ideologico o comunque di propria scelta e proposta, e pressione etica o ideologica, l’operazione conoscitiva si trasforma in operazione mistica, di rivelazione, di comunione cosmica. Anche qui è il mare del tutto che dilaga, e la poesia non può essere che mimesi extrasoggettiva della totalità come la critica mimesi della poesia.
Se il tutto diventa metro e ragione dell’uno, se la ragione dell’universo trionfa su quella dell’uomo, è la fine del fare, della Storia.
Il barbaglio della ragione dell’universo è luce quando giunge a illuminare la vicenda limitata e ostinata del fare umano; ma se si sotituisce ad essa, è ritorno all’indisto crogiuolo originario.”
Italo Calvino

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