Passando ad altre e ben più importanti cose: fatico a crederci anche io, ma Flavio Briatore non è della Fiorentina.
Edit: Tanto era incredibile la somiglianza, che tutti quelli con cui ho parlato non avevano capito: questo NON è Flavio Briatore.
Bravi
Da assiduo e appassionato lettore del Massimo Gramellini di Buongiorno (non a caso la prima citazione fra gli scritti altrui è sua), e da occasionale lettore di altre (Molinari) rubriche (A. Romano) online della Stampa, non mi ero mai accorto di un particolare piccolo, però reso sostanzioso dall’accostamento, a cui andrebbe data un po’ di pubblicità in più. Questo:
Ecco, una bella novità.
P.s. È da tempo un mio proponimento quello di fare un post sulle ragnatele maschiliste ancora appiccicate negli angoli del nostro linguaggio, ovviamente non trombonerie ridicole come l’uso oramai neutro del plurale maschile per tutto (appunto!), ma su espressioni e/di modi di pensare in cui siamo ancora ben avvinghiati al simpatico concetto che il maschio può e la femmina non può: arriverà.
Con testa no
Per chi fosse confuso dal mio ondivago pensiero sui recenti fatti alla Sapienza, eccone la summa: peggio dei contestatori del papa alla Sapienza, ci sono solo i contestatori dei contestatori del papa alla Sapienza.
Vi vogliamo così
Cascano le palle
Graziano Cecchini ne ha fatta un’altra.
Una risata (di Buttiglione) ci seppellirà
Fare la figura degli illiberali con il Papa era dura, nondimeno ci si è riusciti.
Una vittoria politica di Ratzinger e della sua mossa che passerà come una magnanima rinuncia in nome della distensione culturale e sociale. E c’è chi festeggia l’autogol.
Ci sono retrivi intelligenti, e retrivi sciocchi (e criminali): a uno dei due è finita così, all’altro così. Uno riceve la solidarietà di tutto il parlamento, l’altro viene sotterrato da una fragorosa e genuina risata.
E adesso come rispondere al prossimo Buttiglione di turno che dica la baggianata della censura anti-cattolica in Italia?