Non hai capito davvero una cosa fino a quando non sei in grado di spiegarla a tua nonna

Questa è una bella storia: quando la nonna di Josh Sullivan ha saputo che il figlio non credeva (più) in Dio, ha deciso di scrivergli una lunghissima e molto articolata (la nonna è laureata in biologia) lettera, mettendolo in guardia dai pericoli del credere che Dio non ci sia, dall’essere tentato dal Diavolo:

Nonna

Josh le ha scritto una risposta molto bella e densa, con figure e note, che vi consiglio di leggere, una domenica:

Ho messo sul tavolo ciò in cui credo, in modo che fosse soggetto a uno sguardo onesto. E qui è dove quello sguardo mi ha portato. Ancora più importante, ciò che credo rimane sul tavolo, sempre soggetto a critiche e rivalutazioni. Unisciti a me in questa operazione. Mettiamo le nostre credenze sul tavolo. Confrontiamole, opponiamole, e usiamo la luce della ragione per valutarne onestamente le evidenze che tengono in piedi ciò in cui crediamo. Sant’Agostino disse “tutta la verità è verità di Dio”. Questa frase e altre come queste mi hanno permesso di superare la paura di scrutare dentro a quei dubbi lancinanti negli anni, per fronteggiare la possibilità che alcune delle mie credenze non fossero valide, e per lasciarmi indietro quelle credenze che – semplicemente – non sono rimaste in piedi

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Tu chiamala se vuoi… Guantanamo

Come biasimarlo? O come biasimarla?

Una saudita ha chiesto il divorzio dopo aver scoperto che il marito l’aveva soprannominata ‘Guantanamò sul suo cellulare. Lo scrive oggi il quotidiano al Watan secondo il quale la donna, di una trentina di anni e abitante a Gedda, ha scoperto per caso che il marito aveva memorizzato con il nome della tristemente famosa prigione americana sull’isola di Cuba, il suo numero di telefono. Ha infatti provato a chiamarlo sul cellulare ma lo sventurato l’aveva lasciato a casa e la moglie ha potuto così vedere il numero alla voce Guantanamo illuminarsi sul display. Furibonda ha chiesto il divorzio sostenendo che attribuendole un simile nomignolo, il marito la considerava una persona tirannica.

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Andava a cento all’ora di religione

Io sono contrario all’insegnamento della religione islamica – e a quella cristiana, ebraica, induista – a scuola come sono contrario all’insegnamento di qualunque impostura della realtà cristallizzata dalla storia.
Sono ancor più contrario all’inoculamento, da parte dei genitori, di frottole basate su “fedi” fondate solo sul caso di essere nati in un posto anziché un altro.

Ma una volta che, nel Paese, si manifesta la necessità di avere l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, non capisco dove sia tutto questo scandalo nel volerne proporre anche una di religione islamica.

Mi ritorni in mente

Ce ne fosse uno, di quelli che non vogliono Blair all’UE, che porti un motivo giusto per non volerlo lì.
Io, da amante deluso – quasi per reazione –  ho un ritorno di fiamma.

Poi, metti caso che, hai voglia a banner:

Fratelli Europei: Invadeteci

Dare fuoco alla Bibbia

Uno dice, oh finalmente: finalmente qualche ateo che fa una bella cazzata come bruciare i libri altrui. Uno di questi miscredenti che in nome del suo scetticismo si manifesta in tutta la sua arroganza. Qualche bruto scienziato che, invece di studiare i libri, gli dà fuoco!

E invece no, pure stavolta, pure a bruciare le Bibbie, son sempre gli stessi credenti in quel libro perché non è la traduzione che piace a loro.

Vabbè dice, i non-credenti non bruciano libri altrui, ma è uno sporco lavoro e qualcuno dovrà pur farlo…

[oh, caro lettore occasionale di Distanti Saluti, e che stai per tirare fuori l’argomentum ad hominem Stalin/Mao/miozioaldo, sappi che a tale fallacia logica è stato qui risposto 30 volte: Stalin, Mao e forse anche tuo zio Aldo condividevano anche i capelli neri – ma non era perché provvisti di capelli neri che facevano del male al prossimo]

Radio star 3

Questa è la trasmissione di venerdì scorso che non era stata messa online fino a oggi, io apro e chiudo questo spezzone. Ho lasciato intatto il file perché mi sembrano interessanti anche gli altri interventi, Claudia Sterzi su Ayaan Hirsi Ali (!) e Alessandro Litta su Armania-Turchia dentro al mio.

Come al solito premere play sul file qui sotto:
Non c’è pace senza giustizia 8 ottobre

(Domani sera metto quella di domani: ovviamente se la volete sentire direttamente in radio, su Radio Radicale domani alle 13.30)