Questa è una bella storia: quando la nonna di Josh Sullivan ha saputo che il figlio non credeva (più) in Dio, ha deciso di scrivergli una lunghissima e molto articolata (la nonna è laureata in biologia) lettera, mettendolo in guardia dai pericoli del credere che Dio non ci sia, dall’essere tentato dal Diavolo:
Josh le ha scritto una risposta molto bella e densa, con figure e note, che vi consiglio di leggere, una domenica:
Ho messo sul tavolo ciò in cui credo, in modo che fosse soggetto a uno sguardo onesto. E qui è dove quello sguardo mi ha portato. Ancora più importante, ciò che credo rimane sul tavolo, sempre soggetto a critiche e rivalutazioni. Unisciti a me in questa operazione. Mettiamo le nostre credenze sul tavolo. Confrontiamole, opponiamole, e usiamo la luce della ragione per valutarne onestamente le evidenze che tengono in piedi ciò in cui crediamo. Sant’Agostino disse “tutta la verità è verità di Dio”. Questa frase e altre come queste mi hanno permesso di superare la paura di scrutare dentro a quei dubbi lancinanti negli anni, per fronteggiare la possibilità che alcune delle mie credenze non fossero valide, e per lasciarmi indietro quelle credenze che – semplicemente – non sono rimaste in piedi