Terre di laghi

finlandFra le tante brutte notizie dall’Africa, l’alluvione del Burkina Faso, gli scontri in Gabon, la condanna per Lubna (è di oggi la parziale revoca), mi era sfuggita una bella, davvero bella, notizia: l’incriminazione di Francois Bazaramba, un pastore battista rwandese, per il massacro di 5000 Tutsi durante il genocidio di 15 anni fa da parte di un tribunale finlandese.

E raro che qui si gioisca perché una persona viene processata, e così stavolta. C’è però da rallegrarsi, e molto, per la riaffermazione di un principio sacrosanto che – è un augurio, il mio – dovrà essere esteso in ogni senso: l’aterritorialità dei crimini, faccia torbida dell’aterritorialità dei diritti. Il male non ha nazionalità, un crimine lontano ci deve riguardare quanto un crimine vicino.

La Finlandia ha rifiutato l’estradizione di Bazaramba, spiegando che in Rwanda l’ex pastore non avrebbe un processo giusto, e si è fatta carico della celebrazione del processo: la corte finlandese si trasferirà a Kigali per due settimane così da ascoltare i testimoni.

Viva le renne.

Lunedì degli aneddoti – VIII – Compagno dove sei?

Quando mi capita di leggere un aneddoto carino, da qualche parte, me lo appunto per non dimenticarlo: così ora ho un piccolo mazzo di aneddoti che ogni tanto racconto. Pensavo di farci un libro, un giorno, ma forse è più carino pubblicarne uno, ogni tanto, sul blog. Questo ‘ogni tanto’ sarà ogni lunedì.

Compagno dove sei?

Nel febbraio del 1956 si tenne il XX Congresso del PCUS passato alla storia per il rapporto segreto in cui il segretario del Partito, Nikita Krusciov, svelò il lato sanguinario e dittatoriale dello stalinismo fino a quel punto occultato. Le inopinate rivelazioni, avvenute nell’ultimo giorno in una seduta a porte chiuse, sul culto della personalità di Stalin – tanto contrario allo spirito del socialismo rivoluzionario – e della repressione dei proprî avversarî crearono enormi turbamenti a tutti i convitati: quello che fino a tre anni prima era stato considerato l’integerrima e infallibile guida della Nazione, si rivelava un farabutto della peggior specie. In molti non vollero credere alle nuove verità palesate tanto da accusare Krusciov di revisionismo, e si racconta che durante la sessione segreta – mentre Krusciov parlava delle purghe staliniane all’interno dell’Armata Rossa e del Partito – una voce anonima ben nascosta fra le moltitudini del pubblico levò una domanda all’indirizzo di Krusciov: «e mentre succedevano tutte queste cose tu dov’eri?». «Ero dove siete voi ora, caro compagno», rispose Krusciov.

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[Qui il primo: Brutti e liberi qui il secondo: Grande Raccordo Anulare qui il terzo: Il caso Plutone qui il quarto: I frocioni qui il quinto: Comunisti qui il sesto: La rettorica qui il settimo: Rockall]