Nichilista ‘sta cippa

«I lager nazisti, come ogni campo di sterminio, possono essere considerati simboli estremi del male, dell’inferno che si apre sulla terra quando l’uomo dimentica Dio».
(Benedetto XVI, Angelus di domenica)

“Io sono oggi convinto che la mia condotta sia in accordo con
la volontà del Creatore Onnipotente”.
(Adolf Hitler, Mein Kampf)

Benedetto XVI ci fa o ignora? Hitler non era ateo. Era credente, anzi cattolico. Battezzato, e mai scomunicato (Milingo è stato scomunicato, chi votava il PCI è stato scomunicato, Hitler e Pinochet no). Si professava cattolicissimo («Io sono un cattolico, come lo sono stato, e sempre lo rimarrò»), faceva continuo riferimento a Dio nei suoi discorsi, il motto del Reich era – appunto – Dio è con noi. I suoi sodali lo consideravano “inviato da Dio”, cosiccome vescovi e ferventi cristiani. Salutato dai prelati e benedetto persino dai francescani!

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Se c’è una cosa che si può facilmente dire di Hitler è che non fosse né relativista, né nichilista inteso come esito dell’esclusione di Dio dall’orizzonte dell’uomo, né libertario:

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«Profonde divergenze esistono tra umanesimo ateo e umanesimo cristiano; un’antitesi che attraversa tutta la storia, ma che con il nichilismo contemporaneo è giunta a un punto cruciale».
(Benedetto XVI, Angelus di domenica)

«Preserveremo e difenderemo i principî su cui la nazione è stata costruita: il Cristianesimo come fondamento della nostra morale, e la famiglia come base della nostra vita nazionale (…), combatteremo una guerra senza sosta contro il nichilismo spirituale, politico e culturale»
(Adolf Hitler, Scioglimento del Reichstag, 1 feb 1933)

«ci sono modi di pensare e di agire, che esaltano la libertà quale unico principio dell’uomo, in alternativa a Dio (…) dall’altra ci sono i santi»
(Benedetto XVI, Angelus di domenica)

“Oggi i cristiani sono alla guida di questo paese. Io non avrò alcun legame con partiti che vogliono annullare la cristianità: noi vogliamo riempire di nuovo la nostra cultura dello spirito cristiano. Vogliamo fare fuori le recenti immoralità nella letteratura, nel teatro, nella stampa. In poche parole vogliamo sconfiggere la venerea immoralità che ha contaminato la nostra cultura e tutto il nostro modo di vivere, come risultato degli eccessi liberali degli anni passati”
(Adolf Hitler, estratto di discorso)

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Il Papa, quindi, dice una cosa scema e infondata. E ciò che mi fa infuriare, potete immaginare, è lo svilimento dell’umanesimo ateo: fra l’altro sono certo che molti cattolici che conosco, anche senza essere credenti, cercherebbero ugualmente di agire per il bene. Sarebbe offensivo per loro pensare il contrario!
Cosa dimostra il fatto che Hitler fosse cristiano? Nulla. Due ovvietà: che nella Bibbia ognuno legge il signficato che più lo aggrada (questo, ad esempio, ci legge che Obama è l’Anticristo), e il fatto che essere cristiano non funzioni da anticorpo al fare del male: ma per questo – molto facile – basta confrontare la storia di santi e martirî del Cristianesimo che fra torture, persecuzioni e uccisioni di infedeli sono riusciti a fare financo peggio di Hitler. Allo stesso modo nessun non-credente con la testa sulle spalle direbbe che sia sufficiente non credere in Dio per non fare del male.

Perché, ovviamente, non bisogna commetere l’errore opposto: Hitler non ha ammazzato 6 milioni di persone perché era cattolico, sarebbe una sciocchezza equivalente a quella per cui Stalin ha ucciso altrettanti milioni di persone in nome del suo ateismo. Sono entrambi dei non sequitur. Dicono anche che Hitler fosse vegetariano, non era il suo vegetarismo ad aver portato a quello sterminio (è tuttavia indubbio che due millennî di antisemitismo di chiaro stampo cristiano abbiano maturato le condizioni per il più grande massacro della storia di quel popolo “deicida”).

Ratzinger ha preso Hitler come esempio estremo di libertà sfrenata, trascurando la caratteristica principale del nazismo: il dogmatismo. Quello che, in misura meno perniciosa, contesto alla Chiesa sui profilattici in Africa. Io credo, invece, che la libertà sia uno dei pochissimi valori in cui possiamo universalmente credere, e considero ciascuna limitazione di essa in nome di qualcosa di diverso dalla felicità di ogni singolo, un abuso da perseguire.

Ciò che mi lascia sempre basito, quando sento qualche religioso parlare dell’uomo “che si sostituisce a Dio”, è come costoro siano talmente dentro al proprio dogma da non rendersi conto di non avere alcun elemento per sostenere di sapere quale sarebbe la volontà di Dio, se esistesse. Nessun elemento in più del loro “sentire” Dio, tanto affine al “sentire” di numerose altre confessioni che, però, sostengono che la volontà di Dio sia tutt’altra.

Se la mia amica Paperina, sciagurata, venisse da me – un libertario nichilista! – a chiedermi se c’è qualcosa di male nell’andare a letto con Paperino, io le risponderei «a me lo chiedi?», e poi «ma fai ciò che vuoi!». Non mi passerebbe per la testa di tirare in ballo l’opinione di Dio. Se, invece, Paperina facesse la stessa domanda a Ratzinger, questi gli risponderebbe «Dio non vuole».
Com’era la storia? Chi è che “si sostituisce a Dio”?

La roba susa appesa

Stasera su via di Grottarossa c’era un assembramento di pompieri, polizia, nettezza urbana, perché un camion dell’AMA  – di quelli che quand’ero bambino chiamavo camiòni della roba susa – nell’atto di elevare e inghiottire un cassonetto l’aveva incastrato a un cavo della luce. Immagino fosse anche pericolosissimo, ma lo vedevo dal vero e sembrava un fotomontaggio.

Lunedì degli aneddoti – IV – I Frocioni

Quando mi capita di leggere un aneddoto carino, da qualche parte, me lo appunto per non dimenticarlo: così ora ho un piccolo mazzo di aneddoti che ogni tanto racconto. Pensavo di farci un libro, un giorno, ma forse è più carino pubblicarne uno, ogni tanto, sul blog. Questo ‘ogni tanto’ sarà ogni lunedì.

I Frocioni

Da dove nasce la parola “frocio”? L’origine risale alla Roma delle corti papaline e alla visione – in vero un po’ dozzinale – del sesso degli abitanti di Borgo Pio, il rione romano prossimo al Vaticano: da che mondo è mondo i militari vanno a puttane, avranno pensato i borghiciani, tanto più che proprio a Borgo c’era una lunga tradizione di cortigiane non disdegnate neppure da nobili, vescovi e papi. Invece quei tedeschi, le guardie svizzere che servono il Papa dal ‘500, non andavano a donne: si ritrovavano in gruppi di soli uomini per andare a bere. Il tasso alcolico di tali ritrovi era, come si può immaginare, altissimo cosicché questi soldati di stanza nel rione uscivano da locande e taverne con le narici rosse, inturgidite dall’alcool. Il frivolo accostamento fra il non essere interessati alle prostitute e l’essere omosessuali fu automatico, cosiccome lo fu quello fra gli ingrossati orifizî nasali di quelle guardie e le narici dei cavalli: le frogie. Di lì, questi svizzeri poco avvezzi all’italica concezione uomo-donna, furono denominati in romanesco “I frogioni”, da che l’italiano frocioni, poi l’attuale froci.

[Qui il primo: Brutti e liberi qui il secondo: Grande Raccordo Anulare – qui il terzo: Il caso Plutone]

Una crociata persa

Ogni dieci che ne incontro, uno lo riporto: Repubblica sul ministro Bondi:

Foto cult di questa estate com’è accaduto negli scorsi anni adaltri politici fotografati in cannottiera piuttosto che con la bandana o in tuta da ginnastica.

Piuttosto vuoldire “invece di” non “oppure”: scritto così vuol dire che chi è in canottiera viene preso in giro, mentre chi ha la bandana o la tuta da ginnastica sì che ha stile!

(W la tuta da ginnastica!)

A immagine e somiglianza del Male

È molto tempo, da quando ero in Palestina, che tengo questa foto sul desktop: non l’ho mai tolta, non l’ho mai spostata, non l’ho mai commentata, l’ho sempre tenuta lì. Non ricordo neanche più dove l’avevo trovata, a suo tempo: immagino sia presa in una capitale europea, direi Londra. Forse ai tempi della guerra a Gaza.
Più la guardo e più mi viene in mente che questa sia, per mille motivi, la raffigurazione del male. Loro malgrado, malgrado le persone ritratte nella foto: sono tanto restio a usare formule arroganti come “non sanno quello che fanno”, ma in questo caso mi sembra proprio di dovermi permettere quella quantità di presunzione.

Una lezione agli ebrei

La scritta recita: “gli ebrei non hanno imparato (la lezione): hanno bisogno della [svastica] più di prima”.
Ci sono così tanti elementi da cui essere agghiacciati, in questa immagine, che non è la scritta stessa il fattore più terrificante, ma l’insieme inscindibile del tutto.
C’è quella donna, probabilmente la madre della bambina, tanto velata, a cui non è permesso di mostrare neppure il naso. C’è quell’uomo, lì dietro, che va verso casa con la spesa, quasi a dare alla situazione un tocco di normalità. C’è lo zelo precisionista, con cui chi ha disegnato il cartello ha aggiunto le tre frecce, probabilmente a scritta ultimata. C’è l’uso di una bambina così piccola in una manifestazione di tale disprezzo. C’è la mano che fotografa, una fra le tante, lo “spettacolo”. C’è il disprezzo con cui è stata calcata la parola “they”, loro. Ma la cosa più feroce è l’abbigliamento di quella bimba, come – attraverso quegli stracci – le venga inculcato il suo ruolo di femmina inferiore, sin dalla sua tanto vicina venuta al mondo: io non so fare distinzioni di sorta nel ribrezzo scaturente da quella educazione. L’instillazione dell’antisemitismo e l’inoculamento di quell’ordinamento religioso e patriarcale sono tutt’uno.
C’è qualcuno che, armato di bisturi, sarebbe in grado di censurare l’antisemitismo senza nutrire sdegno per la “culturale” costipazione di quelle donne?

Happy Birthday

Oggi Barack Obama compie gli anni: cosiccome il vero JF Kennedy aveva avuto una vera Marilyn Monroe, così il finto Obama ha avuto una finta Marilyn Monroe. Il tutto al Madame Tussauds di Londra, il museo delle cere. Chissà se anche la torta è di cera.

obama

Sette anni di guai

Un bambino di 7 anni non voleva andare in chiesa, allora è scappato… con la macchina! L’immagine dello sportello che si apre, e ne esce quel frugoletto è bellissima:


Video.

Lunedì degli aneddoti – III – Il caso Plutone

Quando mi capita di leggere un aneddoto carino, da qualche parte, me lo appunto per non dimenticarlo: così ora ho un piccolo mazzo di aneddoti che ogni tanto racconto. Pensavo di farci un libro, un giorno, ma forse è più carino pubblicarne uno, ogni tanto, sul blog. Questo ‘ogni tanto’ sarà ogni lunedì.

Il caso Plutone

Ciascun corpo celeste – secondo la propria massa e posizione – influenza le orbite degli astri più prossimi, interdipendenza che permette delle deduzioni. Così era stato scoperto Nettuno: l’orbita “perturbata” di Urano aveva suggerito la presenza di un ottavo pianeta del Sistema Solare in un determinato punto: si puntò lì il telescopio, ed ecco Nettuno! Il condizionamento presentato, però, non sembrava sufficiente a motivare l’anomalia nell’orbita di Urano, né a giustificare quella di Nettuno stesso: così si iniziò a ipotizzare l’esistenza di un nono pianeta. Furono fatti altri calcoli teorici ed esattamente nel punto indicato dalle stime fu scoperto Plutone. Tuttavia, nei sessant’anni successivi, ci si rese conto che le dimensioni di Plutone non erano quelle prospettate. L’arcano fu svelato nel 1992, quando si scoprì che la misurazione della massa di Nettuno era stata sbagliata, che così tornavano tutti i conti, e che Plutone era stato scoperto per caso.

[Qui il primo: Brutti e liberi qui il secondo: Grande Raccordo Anulare]