Magari il Parlamento Europeo non serve a nulla, ma l’Europa, a qualcosina sì:
Come “funzionano” i poteri in Iran
Ma che bello!
Grazie, credo, a lei.
Forza ragazzi
Io non sono d’accordo col tanto peggio tanto meglio di alcuni, e so quanto sia vero che qualunque possibilità di votare contro Ahmadinejad fosse una boccata d’aria per chiunque volesse liberarsi di quel pazzo come detto qui, però bisogna essere cauti nell’identificare come i buoni: stiamo attenti a investirli di tutte le nostre aspettative, Moussavi è sempre un candidato scelto dagli ayatollah che considera le posizioni di Ahmadinejad troppo provocatorie, ma di per sé non sbagliate. Uno che nell”88 uccise migliaia di prigionieri politici. L’atto sovversivo, in questi giorni, è salire sui tetti delle proprie case e gridare “Dio è grande”. Insomma, non disegnamoli come li vorremmo.
Detto questo, gli altri sono molto più stronzi.
Detto questo, forza ragazzi.
Liberiamo l’Italia dal marciume che vi si annida!
Questo tipo è davvero fantastico:
P.s. Saya, in arabo, vuoldire “turista”, era una parola fondamentale da dire ai negozianti palestinesi, per farsi fare il prezzo buono: “non sono un turista!”, quindi mi fa ancora più ridere.
P.p.s Certo che ora i coglioni fascistoidi identifichino in Fini, e non nella sinistra, il mandante dell’ovvio complotto ai loro danni è abbastanza sintomatico di quanto la sinistra appaia debole, bisticciosa e inoffensiva.
È la non-democrazia, bellezza
Un’ode alla democrazia della sempre brava Anna Applebaum. [inglese]
Video: donne, manifestanti a Teheran, bastonate dalla polizia, quella lì che reagisce è una scellerata, ma non riesco a non ammirare la sua scelleratezza.
Abruzzo diciannove
La peggio gioventù
I volontari in Abruzzo non sono quelli che t’aspetti. Intanto sono tantissimi, tanti, tantissimi. Anche a distanza di due mesi dal terremoto c’è sempre gente nuova che vuole partire. E poi sono, come dire, normali.
Io ho bazzicato, un po’, l’ambiente del volontariato, e di solito i “tipi” di persone che s’incontravano erano abbastanza codificabili, anche in senso positivo: con un impegno che era consistente di tutta l’architettura teorica che c’era sotto, in qualche modo una “teologia dell’impegno”. In qualche misura posso dire che, nel volontariato, si potrebbe incontrare quella che – per alcuni versi – è la meglio gioventù.
In Abruzzo è diverso, e te ne rendi conto davvero subito. Vorrei usare un’altra parola, ma mi viene in mente quello sketch di Gerini e Verdone, in cui c’è lei che si domanda com’è stato e dice qualcosa come «è stato strano, proprio perché è, come dire… strano, ecco» Come dire… normali. Ragazzi normali. Che si ubriacano la sera, e che si fanno un sacco di canne. Tutte le porzioni della società, tutti i tipi, quello ricco e quello povero, quello abruzzese, e quello non abruzzese, il maschio e la femmina, quello di sinistra e quello di destra.
Un sacco di gente che magari non se l’è chiesto neanche, perché fosse giusto partire, semplicemente gli è venuto, ed è partita. C’è il farmacista barese, con una svastica tatuata sull’anca, che ha preso due giorni di ferie ed è venuto a pulire i cessi e lavare le pentole, in punta di piedi. È un caso limite, ma dà l’idea. C’è là studente calabrese all’Aquila, a cui sono caduti i calcinacci in bocca mentre dormiva ed è riuscita a uscire dalla stanza prima che crollasse, che è scesa giù in Calabria, per stare tranquilla. Ma poi è subito tornata a dare una mano, come spinta da un senso del dovere, da una coscienza extra-corporea. Ce ne sono tante di queste storie, e sono pochissimi quelli che pontificano sull’importanza del volontariato, che lo considerano una missione. Non sono certo la meglio gioventù, come detto. Forse sono la peggio gioventù, o forse la gioventù e basta.
E sì, sono tutti giovani. Di over 35 ne avrò visti due o tre su una quarantina di volontari. Sicuramente, anche, perché chi ha venticinque anni e non ha una famiglia, può più facilmente armarsi di tenda e picchetti, e lasciare la propria città per qualche tempo, ma anche – secondo me – per dell’altro.
Io credo che la mia generazione abbia trovato nel volontariato, nel “fare del bene”, una sorta di coscienza collettiva ammirata da tutti – forse anche troppo, perché è chiaro che ognuno viva delle proprie piccole licenze – anche da coloro che non trovano il tempo o il modo di farlo.
Può essere che sia a causa della (benedetta) morte delle ideologie, che la mia generazione, e quella più giovane di me, abbiano sostituito con l’impegno sociale, quello che era l’impegno politico della generazione dei miei genitori e dei miei nonni.
Ma mi sembra che sia davvero così, leggevo su questo libro, che il volontariato è un fenomeno nato praticamente negli ultimi vent’anni, e che è il settore in maggiore espanzione. È bello pensare che sia così: del resto nel mio piccolo campione d’osservazione posso dire che più della metà dei miei amici ha fatto esperienze simili, mentre ne ricordo una o due nella generazione dei miei genitori. Ovviamente ci sono mille eccezioni. E forse, semplicemente, a quel tempo non era il tempo.
Era un pensiero che covavo da un po’, e l’ho formalizzato così, in Abruzzo, dormendo accanto a uno con una svastica tatuata sul corpo. Le vie del pensiero sono infinite.
Quando mi tira dentro il vento dell’ottimismo penso a questo; io spero e credo che la generazione di mia sorella, che ha 7 anni meno di me, ci mangerà in testa. E così via.
Ci sarà da divertirsi.
Intanto
In Iran sta succedendo un casino.
La versione di Ayaan
Direte che sono ossessionato, perché torno sull’argomento: come un amante tradito. Effettivamente l’uscita di Obama al Cairo mi ha molto deluso, senza esaurire tutta la speranza che ho in lui. Anche perché, questo in pochissimi lo fanno notare, quello che ha detto Obama al Cairo è esattamente, preciso preciso, ciò che diceva Bush.
Quindi nessuna delle mie critiche va nell’ottica di un rimpianto per Bush, ma di un rimpianto verso quello che può essere davvero un nuovo corso, verso le mie aspettative, insomma.
Però se tutte le persone di cui stimo profondamente le storie e le idee – donne che conoscono tanto bene, e tanto meglio di Obama, cos’è l’Islam di cui parlano – dicono queste cose, esprimono le stesse perplessità: Wafa Sultan, Azar Nafisi, Ayaan Hirsi Ali, vuoldire che qualche aporia c’è.
Del resto, è questo che ho detto a tutti coloro che me ne hanno chiesto conto, non c’è un solo imam integralista che non potrebbe sottoscrivere in toto, quelle poche e sparute parole che Obama ha dedicato alla condizione femminile. Provate a leggerle con quegli occhi, non con i nostri, cosa può voler dire “non penso che le donne debbano fare le stesse scelte degli uomini” (corsivo mio) “rispetto le donne che scelgono di vivere in un ruolo tradizionale” (idem). Non c’è niente, davvero, che con qualche caveat logicamente poco costoso, non sottoscriverebbe un integralista islamico.
Questa è la mia traduzione di ciò che dice Ayaan Hirsi Ali, di cui condivido tutto, compreso l’augurio finale. Ci avrei aggiunto qualche parola sulla completa omissione della parola “omosessualità” da un discorso di 55 minuti. Ecco Ayaan:
PER LE DONNE
Il discorso di Obama non ha fatto molto per le donne mussulmane. Ha difeso il loro diritto di portare il hijab nei paesi occidentali. Non ha considerato le donne rinchiuse in casa, costrette a sposarsi, o vittime di delitti d’onore: queste tradizioni e prescizioni del Corano e dell’Islam sono praticate in Occidente. Obama non se n’è occupato.Io penso che stesse soltanto assecondando/placando (appeasing) il mondo mussulmano, il quale percepisce – queste sono le nozioni che hanno – che le donne mussulmane in Occidente non avrebbero il dritto di portare il velo, o di coprirsi come desiderano. Voglio dire, puoi vestirti come ti pare negli Stati Uniti.
In Egitto, dove ha parlato, le donne che non portano il velo in pubblico sono soggette a commenti molto osceni e anche ad aggressioni sessuali vere e proprie. Tutt’ora, anche se sono coperte diventano vittime delle stesse cose: è così, in pubblico, in Egitto, come donna, corri un rischio dell’80% di essere aggredita semplicemente perché sei una donna che cammina per strada. Sono costrette a sposarsi; dove la shari’a è legge, le loro tesimonianze valgono precisamente la metà di quelle di un uomo. Possono subire un divorzio senza avere alcun diritto. Hanno bisogno di guardiani, un guardiano sposato o non possono firmare alcun documento. Il presidente, semplicemente, non si è occupato della Shari’a o della legge islamica in relazione alla donna.
NON C’È NULLA DA RIFORMARE?
Chiè un vero riformatore? Il messaggio di Obama è che tutta questa violenza non ha nulla a che vedere con l’Islam. Lui dice che il progresso e i diritti umani sono perfettamente conciliabili con l’Islam. L’Islam è pace. Ciò lo fa marciare nel solco di chi dice che non c’è nulla da riformare in ciò. Secondo ciò che ha detto il Presidente, noi stiamo combattendo solo una piccolissima parte di estremisti, ma ciò non ha a che fare con l’Islam, se questo è vero, non c’è davvero molto da riformare. I veri riformatori – i mussulmani moderati – hanno tratto da quel discorso la convinzione che non possono avere una sponda nell’amministrazione Obama nel critiare l’Islam. Fra le righe è come se Obama avesse detto che preverrà l’Islam dalla stereotipizzazione negativa, o qualcosa di simile, il che è ridicolo perché lui non può farlo. Ma molti mussulmani come sappiamo pensano che criticare l’Islam è uguale a stereotipizzare negativamente .Obama ha detto: “parliamoci chiaramente l’un l’altro”. Mi sarebbe piaciuto che aggiungesse “e questo vuoldire: cerchiamo di confrontarci col fatto che alcuni dei vostri principî religiosi sono radicalmente differenti dai principî americani”. Questo è ciò di cui abbiamo bisogno di parlare. Il suo parlare chiaro non è andato oltre il dire che abbiamo il diritto di essere in Afghanistan perché Al-Quaida ci ha attaccato e continua a farlo… ma cosa ispira Al-Quaida? Perché le persone che chiamiamo moderate non si raffrontano ad Al-Quaida? Cos’è nei valori islamici a causare ciò? Il suo parlare chiaro si è esaurito esattamente dove si è esaurito il parlare chiaro di George Bush e tutti gli altri presidenti che sono venuti prima di lui, o quello di Tony Blair. È come Hillary Clinton che si mette il velo come “segno di rispetto”.
Detto questo, alcuni dei passaggi del discorso erano tosti. Mi è piaciuto come ha detto lor “siamo in Afghanistan e non ce ne andiamo”, e mi è piaciuto ciò che ha detto a proposito della negazione dell’Olocausto. Ma in generale il discorso non si è minimamente spinto abbastanza avanti.
LA NUOVA ERA
Obama ha chiaramente detto che lui è diverso dall’amministrazione precedente. A ora, questo è stato chiaramente il suo obiettivo: di far vedere al mondo mussulmano che la sua amministrazione è diversa, e che questo è l’inizio di una nuova era, etc. Una volta che sia riuscito a creare l’immagine che lui è diverso, voglio sperare che lui dica: “Sono diverso, però – e questo è stato un passaggio che mi è piaciuto – proteggerò sempre la sicurezza degli Stati Uniti.La sicurezza degli Stati Uniti sarà ripetutamente attaccata in nome dell’Islam. Quando ciò accadrà, lui potrà fare riferimento al suo discorso e al suo negoziare con l’Iran e dire: “sono venuto a braccia distese, ho provato a non escludervi… vi ho detto alcune cose su come siete favolosi”. E quando tutto questo sarà stato rifiutato, allora sarà a quel punto che dirà: “ora vediamo di discutere cosa c’è di sbagliato nella vogstra religione e dove i nostri valori si scontrano con i valori islamici”? Questa è la vera domanda. Geoerge Bush non l’ha mai fatto. Ha usato il termine “islamofascismo” una volta, salvo poi tornare velocemente sui suoi passi. Perciò non so.
Vedremo.
L’idiota virile
Pensa che sono queste battute le cose per cui mi incazzerei di più con quel frocio di Berlusconi.
Ritorno a quello che scrissi qualche tempo fa.